In seguito al sisma che nel 2009 ha colpito la città di L’Aquila, l’edificio ha subito crolli e dissesti nelle strutture. In particolare si è evidenziata una carenza delle strutture murarie che, oltre ad una intrinseca debolezza dovuta alla povertà dei materiali usati nella costruzione, si è presentata indebolita a fronte dei continui rimaneggiamenti subiti.

Il progetto si è posto l’obiettivo di riparare il danno occorso a seguito del terremoto e di ridurre la vulnerabilità sismica della fabbrica, considerando al contempo le istanze che venivano dalla corretta interpretazione delle lavorazioni in ragione dell’importanza storico-artistica dell’edificio.

Il complesso degli interventi ha inteso quindi ricondurre l’edificio ad un comportamento di tipo scatolare, con l’azione sismica che, agendo a livello dei piani rigidi si distribuisce sulle pareti ortogonali viene scaricata sulle murature che la riconducono a terra.

Le soluzioni e gli interventi sono stati approntati in modo da essere quanto più possibile reversibili e compatibili con le caratteristiche strutturali, architettoniche e decorative dell’edificio.

Gli interventi di restauro conservativo hanno interessato sia le volte che le pareti, oltre ad elementi lapidei ed in stucco come pilastri e scalinate. In molti vani sono riemerse decorazioni di pregio che sono state recuperate così come sono stati recuperati gli elementi lignei di controsoffitto particolarmente lavorati e decorati.